sabato 28 maggio 2011

Formiche ed altri "ospiti" indesiderati dell'hobbista giardiniere

Formiche & altri “ospiti” indesiderati dell'hobbista agricoltore

Ho il massimo rispetto per le formiche, animaletti industriosi, tenaci ed organizzati che popolano il “mio” orto, insieme a tante altre specie di animali grandi e piccoli.

Ho messo fra virgolette la parola “mio” perchè avrei dovuto dire : “l'orto che coltivo io”, il che sarebbe stato più esatto almeno per un paio di ragioni:

Mio non è, non lo è mai stato e non lo sarà mai, infatti me lo hanno “prestato” e devo ringraziare i proprietari per questo. (finchè mi dura).

Ma anche se ne fossi il legale proprietario......... ? Potrei davvero chiamare “mio” un pezzo di terra dove non vivo, dove vado quando voglio o quando posso, a modificare l'ambiente che trovo potando, vangando e inserendo colture non autoctone? E poi ….. me ne torno a casa quella si, “mia”, altrove ??

“Mio” potrebbero con più ragione dire le formiche, le vespe, i merli e tutti gli altri animali per i quali quel terreno costituisce l'ambiente dove vivono, l'unico ambiente che hanno, che fornisce loro casa e cibo.

Già, l'intruso sono io, quella è casa loro , che lì hanno da sempre fissa dimora.
Io arrivo, con i miei attrezzi e con i miei veleni, butto all'aria la terra, semino quel che mi pare e pretendo di raccogliere il frutto del mio lavoro in barba agli abitanti “autoctoni”.

E se gli “indigeni” si permettono di prendersi una parte del raccolto, forse in risarcimento dei torti subiti, ma sopratutto perchè anche loro , che abitano li, qualcosa devono pur mangiare, mi arrabbio pure ed organizzo “rappresaglie” con veleni e trappole.

Altro che colonialismo e pulizia etnica!!! se mi faccio l'esame di coscienza non posso certo assolvermi, affatto, mi autocondanno da solo, e senza le attenuanti generiche !!.
Anzi, con l'aggravante che da tutto ciò non traggo reddito, non ho la scusa che se mangiano loro non mi resta di che vivere e di che mantenere la famiglia , io coltivo per divertimento, e ..... “a me” ….... mi paga l'INPS , sempre (finora e si spera che duri.....) e comunque vadano i raccolti.

Non ho nemmeno l'attenuante (sempre e comunque improponibile) della “guerra giusta” , la mia non è una guerra, non è in gioco la sopravvivenza mia, della mia famiglia, della mia gente, né della mia specie, nessuno ci minaccia a tal punto, il “nemico” si limita a rosicchiarmi frutta, verdura e fiori. Il mio è puro e “gratuito”sterminio di massa , (no, non gratuito, i veleni costano.....)

Se un giorno, speriamo assai lontano, formiche & Co. metteranno su un tribunale sarò certamente sul banco degli accusati, non da solo certamente, ma ci sarò comunque e nel frattempo farò i conti con la mia coscienza, che non è insensibile a tanta infamia , ora però vado a spruzzare l'aficida sulle rose , prima che faccia buio.



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