domenica 20 marzo 2011

Quasi randagi

Questa è una favola di persone e di gatti.

Ambientazione: Fontanigorda, amena località dell'appennino ligure, 850 m slm, una casa con giardino, sulla strada per il Bosco delle Fate.
Personaggi ed interpreti: due coniugi , non più giovanissimi, che vi passano l'estate al fresco , curando il giardino e ...dando da mangiare ai gatti che passano.  Si, i due coniugi animali non ne hanno, o meglio: lei dice che il marito, "come bestia", le basta e avanza.......
Il "ristorante dei gatti" è sempre aperto, giorno e notte, anzi, la notte si aggiungono nuovi clienti : ricci, volpi, tassi, tutti clienti che non amano farsi vedere dai ristoratori e frequentano solo il "self service notturno" . Erano venuti a cena anche i cinghiali, ma si sono comportati male, dei veri porcelloni, perciò sono stati messi alla porta ed invitati a non farsi più vedere.....
I gatti vengono invece anche di giorno, alcuni timidi e sospettosi, altri più disinvolti, amichevoli, addirittura affettuosi. Vengono, mangiano, bevono si fanno un pisolino e poi se ne vanno altrove.....dove??
C'era una volta una gattina tigrata, giovane, che veniva regolarmente a pranzo e talvolta anche a cena; in casa non entrava, ma se eri fuori in giardino, ti si strofinava e faceva le fusa; anche lei però passava e se ne andava per i fatti suoi. Una dei tanti gatti che frequentavano il giardino. Poi mise sù pancia, gattina incinta??, sembrava di sì, quindi per lei qualche boccone speciale,  due coccole in più.  Per qualche giorno non si fece vedere , poi tornò magra magra e affamata: ?dove hai lasciato i gattini?? , ma quella non risondeva, mangiava, ringraziava, e via.
Poi, un pomeriggio, quando i due coniugi si godevano il meritato riposino, sentono pigolare giù in giardino : ?un uccellino caduto dal nido??, andiamo a vedere ?? 
Ed ecco nell'erba, due batuffoli di pelo, grandi come un pugno, che non si reggevano in piedi ed avevano gli occhietti ancora chiusi, erano loro a pigolare... e la gatta, tranquilla, a due metri di distanza, guardava alternativamente i due coniugi ed i suoi micini, come dire: io ho fatto la mia parte, ora datevi da fare anche voi!
Tutto un correre a cercare un cesto adatto ed una copertina, quindi i neonati vennero delicatamante accomodati nel cesto, trasportato all'ombra , in zona ristorante, con la gatta che seguiva le operazioni con attento distacco.
E così fu pensione completa  per tutta la famigliola, coccole comprese, finchè i gattini non furono grandi abbastanza da andarsene in giro da soli. A quel punto le cose tornarono come prima:  abbandonata la comodità del cesto e le forse troppo sollecite attenzioni dei due coniugi, i tre gatti ripresero a fare i "semi randagi" , passando  a mangiare e a salutare, e poi via ....liberi nella campagna.


La famigliola

                                               i fratellini in casa











mici in giardino



si sentivano...nonni










mamma e figlio (molto cresciuto) in pausa relax


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